Angela Zurlo è un’artista sensibile e raffinata, il suo stile astratto all’apparenza semplice nasconde un lavoro profondo fatto sulle immagini, le metafore e le relazioni. Lavora principalmente con materiali neutri e di recupero che danno alle opere l’aspetto particolare di studi e bozzetti. Rotoli di carta, pezzi di cartone, carte da parati, buste di plastica e tessuti, su cui disegna e con fili colorati ricama affetti, incontri ed esperienze. I suoi disegni sono tracce di un vissuto segreto come le ombre delle piante che ha ritratto dal primo lockdown e per un anno e mezzo, i lineamenti del volto di Francesca, sua sorella, ricamati su una grande busta di plastica trasparente caratterizzata da una fragile matericità, l’incontro di due corpi nudi su un prato in modo da formarne uno che rappresenta l’unione con la natura, unica via di sopravvivenza per l’artista, e il letto realizzato con carte da parati cucite con lo spago e intelaiate su un’organza sottile, sul quale due figure vicine si sfiorano senza toccarsi. In linea con quest’opera Angela ha iniziato un nuovo intervento a parete, una sorta di ricamo, che riflette ancora una volta sul tema della relazione con l’altro e che verrà completato all’opening.
sole di scorta, prima mostra personale di Angela a Milano, presenta una selezione di lavori prodotti dal 2005 a oggi (finora non esposti) e una nuova opera site-specific, nata nella residenza a studiomatoriale con il musicista Ariemar. Durante questo periodo Angela, lavorando sulla parete, ha creato per Ariemar l’atmosfera visiva, mentre lui, suonando con diversi strumenti, ha ideato per lei la situazione sonora. Disegno e audio emersi da questa interazione creativa sono frammentati e riproposti, sotto forma di immagini e suoni, nelle 22 audiocassette dalla durata infinita che costituiscono un nuovo lavoro dei due artisti. E così all’opening questa collaborazione si mostrerà al pubblico con una performance live, e come Angela scomporrà un’immagine mentale per trasformarla in un’astrazione, allo stesso modo Ariemar, a partire dall’utilizzo della chitarra e attraverso dei procedimenti elettronici, proporrà una sintesi delle atmosfere realizzate nel corso della residenza creando un ambiente sonoro anch’esso astratto.
Cecilia Guida