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Eugenia DelfiniGiancarlo Politi

Un archivio nuovo di zecca

By Tiziano Manna30/05/2010Giugno 19th, 2023No Comments

Giancarlo Politi:  Cosa è Sottobosco e a chi si rivolge?

Eugenia Delfini:  Sottobosco è un collettivo eterogeneo, composto da persone di diversa formazione, nato per sperimentare la condivisione come pratica artistica. Il progetto di una piattaforma per le arti visive si è sviluppato grazie a chi crede nella condivisione delle proprie conoscenze per la creazione di risorse fruibili liberamente da tutti e si avvale di un collettivo di base a cui si aggiungono diverse collaborazioni specifiche per i progetti di volta in volta attivati. Ci rivolgiamo a chiunque sia interessato a condividere conoscenze, progetti e capacità con lo scopo di sviluppare un approccio creativo e interdisciplinare alla progettazione culturale­.

GP:  In cosa si distingue da Viafarini a Milano?

ED:  Sottobosco non è ancora un’organizzazione nonprofit, ma un collettivo informale. Il DOCVA è un archivio titanico, nato dall’unione degli archivi di Viafarini e Careof. Il nostro archivio ha una dimensione controllata ed è il punto di partenza per tutti i progetti che attiviamo. Lavoriamo per fare in modo che i materiali siano validi come documentazione in tempo reale della ricerca degli artisti. Parlare di archivi richiederebbe uno spazio molto più ampio, semplificando si può dire che due archivi sono solo concettualmente simili, in realtà, sono i contenuti e i dispositivi che mobilitano i materiali a differenziarli.

GP:  L’archivio è aperto a tutti oppure fate una selezione?

ED:  Tutti hanno la possibilità di inviare in visione il proprio materiale attraverso un modulo presente sul sito. C’è poi uno strumento specifico: ShowDesk, un progetto che prevede degli incontri in diverse città Italiane e che a Venezia esiste in una versione permanente, durante il quale gli artisti sono invitati a presentare il proprio lavoro. Valutiamo tutti i materiali per poi selezionare gli artisti da inserire in archivio. Siamo molto più interessati al lavoro e alla ricerca che al curriculum di un artista, abbiamo capito che in questo modo si fanno molte scoperte.­

GP:  Riuscite a promuovere qualche artista?

ED:  Se per promozione si intende la possibilità di conoscere il lavoro di altri giovani artisti, vivere situazioni di incontro e di confronto, poter accedere a contenuti liberi di informazione e formazione, partecipare a progetti di mostre, di discussione, poter presentare il proprio lavoro ad un pubblico eterogeneo, condividere la propria ricerca artistica e incontrare, allora crediamo si possano innescare processi di conoscenza. 

GP:  Come si finanzia per sopravvivere Sottobosco?

ED:  Sottobosco è un progetto “a costo zero”: il web è stato all’inizio uno strumento fondamentale per lo sviluppo del progetto, partito come piattaforma web. Nella realtà operativa di Sottobosco invece, il nostro capitale fisso sono le persone: i membri del collettivo, gli artisti che credono nel progetto condividendo i propri materiali, gli spazi e i progetti che ci ospitano. Da marzo ad esempio l’archivio artisti è ospitato dalla Galleria Contemporaneo, uno spazio espositivo pubblico della città di Venezia, dove è consultabile negli orari di apertura. 


Come citare questo testo

Politi, G (2010). Un archivio nuovo di zecca, intervista di Giancarlo Politi a Sottobosco su Flash Art n.283, Maggio 2010, pag. 27


Autore

Giancarlo Politi (Trevi, 1937) è critico d’arte, editore, creatore di idee vincenti e di parabole riflessive legate alla poesia, alla prosa, all’arte del proprio tempo. Protagonista tra i più significativi delle vicende dell’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni è noto per essere il fondatore della rivista Flash Art.

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