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Alexey Kondakov (1984 Kiev, Ucraina) produce media artworks e fotografie. Kondakov indaga le dinamiche del paesaggio, compresa la manipolazione degli effetti e dei limiti di una spettacolarità fondata sulle ipotesi di ciò che il paesaggio può significare per l’osservatore. Invece di presentare una realtà di fatto, l’artista costruisce quell’illusione che evoca i reami della nostra immaginazione. Le sue opere non mostrano mai un sistema definito, ciò implica che l’artista può facilmente immaginare una propria interpretazione senza essere ostacolato dalla realtà storica. Come una parodia sui mass media, attraverso l’esagerazione di alcuni aspetti formali inerenti la nostra società contemporanea, Kondakov crea delle opere che possono essere considerate dei veri e propri autoritratti.

Nella ricerca di nuovi metodi per “leggere la città”, l’artista aumenta la relazione tra pubblico e autore, oggettivando emozioni ed indagando la dualità che si sviluppa attraverso diverse interpretazioni. Le sue opere stabiliscono un legame tra la realtà del paesaggio e quella immaginata dal suo ideatore. Citando il Romanticismo, si concentra sul concetto di “spazio pubblico” e più specificamente su spazi in cui chiunque può fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento: spazi pubblici, non luoghi, spazi apparentemente poco interessanti. Le sue opere spesso trattano il contatto con l’architettura ed elementi fondamentali della vita. Lo spazio e il paesaggio sono esaminati in modo sottile e talvolta in modo assurdo.

dal 22 agosto
al 05 settembre 2016
Napoli
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