Viale delle Metamorfosi – L’arte si fa strada – è un progetto di Collettivo Zero APS, vincitore dell’avviso I Quartieri dell’Innovazione promosso nell’ambito PON Metro 2014-20 dal Comune di Napoli. Un festival permanente volto a indagare il tema della metamorfosi attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea e dell’architettura, al fine di creare un patrimonio materiale e immateriale permanente negli spazi pubblici del quartiere Ponticelli, facente parte della VI municipalità del Comune di Napoli. Il progetto prevede la partecipazione di tre artisti, selezionati attraverso inviti e open call, che, attraverso lo studio degli spazi e delle dinamiche sociali, dovranno realizzare delle opere inedite da donare alla comunità, capaci di restituire la complessità del quartiere e di diventare così nuovi attivatori di processi. Il progetto prevede l’attivazione di eventi workshop, laboratori e incontri al fine di coinvolgere la comunità e con la collaborazione di enti e istituzioni culturali della città.
La realizzazione del progetto ha visto la partecipazione di tre artisti, due mid-career coinvolti su invito, Davide D’Elia e Anna Raimondo, e Edoardo Aruta selezionato tramite open call. D’Elia e Aruta hanno realizzato due opere inedite donate entrambe alla comunità del Centro Ciro Colonna. Anna Raimondo ha invece avviato un progetto di ricerca che porterà alla realizzazione di una performance nei prossimi mesi. Il progetto si sviluppa sulla teoria del change management, modello di gestione con il quale si affronta una trasformazione attraverso tre fasi di intervento, consequenziali e complementari: la prima, l’indagine, ha impegnato Collettivo Zero nello studio del territorio e nella creazione di una rete di associazioni e diversi enti. La fase di Co-creazione, in cui Aruta a marzo e D’Elia a giugno, ospiti del programma #VdM Residency hanno coinvolto, anche attraverso momenti laboratoriali, la comunità del Centro Ciro Colonna nella realizzazione delle loro opere: rispettivamente “La Penna, La Spada” e “Bravo Alfredo”. Infine la restituzione del progetto: tre giorni di festival in cui verranno condivisi con la città gli interventi artistici ora appartenenti alla collettività.